I macellai di Terlizzi: “Ecco perchè niente braci alla Festa Maggiore”

Le ragioni della protesta nell’intervista a Cosimo Cipriani.

di Nicolò Marino Ceci


Niente braci in occasione della Festa Maggiore. Dopo tanti interventi e tante polemiche, la parola spetta ai macellai terlizzesi. A parlare per tutti è Cosimo Cipriani, in rappresentanza delle macellerie della città visto che ha rappresentato la categoria (insieme al collega Franco Fidelfo) nel corso della Conferenza di Servizi svoltasi in aprile.

Nelle sue parole si legge rabbia e sconforto per come è andata quest’anno e perché in questo modo si rischia di perdere un’antica tradizione – quella della carne arrostita – che da sempre ha caratterizzato e dato una nota di colore alla Festa Maggiore.

Perché avete rifiutato la proposta dell’Amministrazione e del Comitato?
“Abbiamo rifiutato perché la proposta fatta era relativa alla possibilità di poter arrostire per undici giorni in agosto – tutti i mercoledì e venerdì all’interno dei nostri locali; più i tre giorni della Festa in un’area apposita fuori dal centro abitato”.

Quindi?
“Non siamo stati d’accordo perché innanzitutto l’idea dell’area attrezzata non ci è piaciuta. Sarebbe infatti stato impossibile arrostire in un’area – individuata presso il parco comunale – dato che probabilmente non sarebbe stato garantito un adeguato livello di igiene senza ad esempio un lavello a portata di mano per lavarci le mani o i frigoriferi dove conservare la carne. Ma non solo: noi vogliamo rimanere a lavorare nel paese per far lavorare anche le altre attività”.

Cioè?
“Quando arrostiamo, insieme a noi lavora anche la panetteria da cui acquistiamo il pane, la focacceria da cui acquistiamo la focaccia, la salumeria da cui acquistiamo i salumi e così via: tutti beni alimentari che offriamo ai nostri clienti insieme alla carne arrostita. Ovviamente, spostandoci tutti nel parco il paese si sarebbe potuto svuotare di persone e di conseguenza tutte queste attività che ho appena elencato non avrebbero lavorato come invece accade in quei giorni. E in ogni caso nei giorni della Festa pur arrostendo all’interno dei nostri locali con un fuoco della grandezza 50 o al massimo di 60 cm, non avremmo potuto certo soddisfare la domanda di tutte le persone che vengono a gustare la carne arrostita in primo luogo e in secondo luogo sarebbe stato impensabile non poter somministrare i cibi direttamente ai clienti seduti ai tavoli, lasciando invece che si potessero servire essi stessi”.

E le lamentele legate ai fumi?
“Secondo noi è solo una minoranza quella che non vuole la carne arrostita a Terlizzi rispetto alla totalità della cittadinanza ma purtroppo è quella minoranza che fa sempre rumore. Quest’anno abbiamo notato un fenomeno che ci ha rincuorato molto: per strada le persone, avendo saputo la triste notizia che non avremmo arrostito durante la Festa – ci hanno fermato quasi sconsolati e tristi perché alla fine, diciamolo: è un movimento bello e particolare quello della gente che attende ai tavoli di poter consumare la carne arrostita. I terlizzesi vogliono la carne arrostita e questa ne è la prova!”.

Cosa proponete allora?
“La gente viene a Terlizzi da fuori per mangiare la carne: speriamo che in futuro si pensi ad una sagra della carne arrosto, cercando di derogare con un’apposita norma legislativa alla deliberazione regionale, appositamente per casi eccezionali come quello della Festa Maggiore terlizzese per permetterci di arrostire in luoghi pubblici: non saranno infatti tre giorni di Festa a rovinare la città”.

Un messaggio per chiudere quest’intervista.
“Se qualcuno non prende le nostre difese si rischia di piegare una categoria: per la nostra città infatti il piccolo negozio è una grande risorsa e il periodo estivo dà molto lavoro; non riuscire a lavorare in questo periodo è molto sconfortante. Qualcuno si svegli perché nelle altre realtà dove non ci sono tradizioni, le persone se le inventano pur di dare lustro al proprio paese mentre noi che abbiamo tradizioni centenarie bellissime non le stiamo tutelando come andrebbero tutelate”.

 

da “Terlizzilive.it”

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