La storia di Terlìzzi ha radici abbastanza profonde: risalgono al periodo dell’espansione longobarda in Puglia, sul principio cioè del secolo VIII. La corrispettiva testimonianza documentaria è costituita da un atto notarile, stipulato fra il 778 e il 797, con cui un gastaldo (governatore) di nome Wacco dona all’abbazia di Montecassino alcuni suoi possedimenti fondiari, fra cui appunto un casale in Trelicio. La successiva conquista normanna segna una svolta importante, giacché Terlizzi diventa terra feudale. Nel 1073 è infatti già in possesso del conte Amico che ne fa una fortezza, passando così da semplice locus a castellum e poi a civitas (1133).
Le vicende successive sono scandite dall’avvicendarsi dei vari feudatari fra cui ricordiamo quelli legati alle importanti famiglie dei Sanseverino, degli Orsini, dei Grimaldi, dei Giudice, sino al 1779 che segna l’anno del definitivo riscatto con la susseguente emancipazione a libero comune. Nel centro storico della città, il cui nucleo più antico coincide con l’insediamento medievale, l’ambiente urbano incorncia testimonianze artistiche uniche, tracce di un passato intatto e ancora palpitante. Lungo le ombreggiate e strette viuzze sono infatti tutt’ora visibili scenari d’altri tempi che celano bifore, archi, stemmi, sculture e decorazioni tutte da ammirare sullo sfondo di un’atmosfera quasi incantata.
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Cattedrale di San Michele Arcangelo
Viene costruita secondo canoni neoclassici nell’arco di un novantennio (1783-1872) sulle fondamenta dell’antico duomo romanico (sec. XIII). Conserva preziose tele d’arte (fra cui alcune opere del De Napoli) e una buona raccolta di statue d’autore.
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Chiesa del Purgatorio
Nel 1616 ospita la confraternita del S. Monte dei Morti. Attualmente è sede della parrocchia B.V. Immacolata e custodisce pregevoli opere artistiche su cui spicca la “Natività” di C.Giaquinto
(1703-1765); caratteristico il campanile con 8 bifore e con la cupola in stile orientale.
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Chiesa di Santa Maria La Nova
Già del Frati Osservanti (1500-1811), intreccia la sua storia con quella del patriziato cittadino che vi erige lussuose cappelle gentilizie. Vi si possono ammirare importanti opere d’arte, fra cui la Madonna in Trono del Pordenone (1484-1539), la Natività di G. Savoldo (1480-1550) e fa Madonna del Rosario di L. A. Olivieri (sec. XVIII).
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Palazzo de Gemmis
Palazzo baronale della famiglia de Gemmis (sec. XVIII) di raffinata eleganza, in pietra vista, con un grande e artistico portale d’ingresso.
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Chiesa di San Gioacchino
Oggi istituzione parrocchiale che dal 1725 al 1866, col titolo di Sant’Anna, ha ospitato nell’annesso monastero una fiorente comunità clariana. Conserva ancora i connotati tìpici della tradizione artistica claustrale.
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Pinacoteca “De Napoli”
Custodisce la ricca collezione delle opere dell’artista terlizzese Michele De Napoli (1808-1892), considerato uno dei più autorevoli rappresentanti della pittura pugliese dell’Ottocento.
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Torre dell’Orologio
Simbolo della città, possente e l’ultima testimonianza dell’antico castello, dall’alto dei suoi 31 metri domina tutto lo scenario circostante. Nel secolo scorso sulla sua sommità venne installato un orologio, il cui quadrante di 3,45 metri trova pochi uguali in tutta Europa.
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Portale di Anseramo da Trani
Proviene dall’antica cattedrale cittadina (sec. XIII) distrutta nel 1782. Bella testimonianza della scultura svevo-angioina ha per tema centrale l’Ultima Cena, a cui si ricollegano altre raffigurazioni intestate al classico ciclo cristologico dell’’annunciazione, della Natività e della Crocifissione.
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Teatro Millico Municipio
Il teatro, con annessa sede municipale, è intitolato al terlizzese Vito Giuseppe Millico (1737-1802), sopranista di prestigio ed eccellente compositore musicale.
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Per scoprire il fascino di una città come Terlizzi occorre andare a piedi, passeggiando soprattutto per il caratteristico centro storico.
Uno degli itinerari possibili può cominciare da piazza Cavour, dominata dalla gigantesca Torre dell’Orologio e dall’elegante Belvedere di fronte a cui si colloca il nucleo medioevale. Addossata all’antica civitas si erge imponente la Cattedrale neoclassica di San Michele Arcangelo che custodisce tele e sculture di ottima fattura. Dalla Chiesa matrice, a poche decine di metri, si può raggiungere il celebre portale di Anseremo da Trani (sec. XIII) che costituisce una delle testimonianze più belle nel panorama pugliese della scultura svevo-angjoina.
Quasi adiacente, la Chiesa del Purgatorio offre uno spaccato artistico di grande interesse a cominciare dalla stupenda natività del molfettese Corrado Giaquinto (1703-1756) per proseguire con le altre tele attribuite a Domenico Carella (1721-1813). Un’altra chiesa che, nel suo insieme, dispiega un panorama culturale d’indubbio valore è quella di Santa Maria la Nova (già dei Frati Osservanti) con i suoi numerosi e pregevoli altari legati al ricco patriziato dei secoli XVI e XVII: fra le opere più belle la tela del “Rosario” di L. Antonio Olivieri, quella absidale con la “Madonna in trono” (1529-1531) del Pordenone, la splendida natività del Savoldo (1480-1550) e, infine, il sorprendente “S. Antonio in estasi” (1660) di Giuseppe Manilio. A qualche chilometro dal centro urbano si trovano il veneratissimo Santuario di Sovereto la cui genesi, dal profondo dei secoli, si colora di prodigi e di mistero e la chiesetta medievale di Cesano. Terlizzi è dunque questo, ma non solo. È anche la città dove si conserva una delle collezioni più prestigiose della pittura pugliese dell’Ottocento, quella dell’artista Michele De Napoli (1808-1892); è anche una città ricca di tradizioni, un pò tutte legate all’indissolubile filo della memoria sacra; è la città dove e possibile ammirare la caratteristica raccolta “Paparella” dedicata alla civiltà contadina; è naturalmente la celebre città dei fiori, uno dei poli più importanti a livello nazionale, con oltre 400 aziende in grado di assicurare una produzione che si fa sempre ammirare per bellezza e qualità; è la città della ceramica, una tradizione che, di generazione in generazione, si perpetua dai primi dell’ottocento e che ancora oggi, con una decina di aziende, riesce a meravigliare per il gusto caratteristico delle forme e dei colori; è la città dove si produce un olio d’oliva di straordinaria qualità, dove la mandorlocoltura non ha ancora ammainato la bandiera, dove un manipolo di sapienti artigiani continua a intrecciare cesti con rami di olivo, dove il comparto ortofrutticolo assicura ogni mattina prodotti di prima scelta, dove alcune specialità gastronomiche, a base di carne, costituiscono prelibatezze d’assaggiare a tutti i costi.
Ma Terlizzi è soprattutto la città che vive una delle Feste patronali (la o 2a domenica d’agosto) tra le più belle d’Italia, con un impareggiabile maestoso Carro Trionfale: il suo incedere ondeggiante al tramonto tra ali di folla attonita è uno spettacolo coinvolgente da non perdere e da vivere in diretta.
Chiesa di Cesano
Di epoca medievale (1055), conserva nello spazio absidale un affresco di chiara matrice bizantina, raffigurante al centro la figura del Cristo Pantocrator e ai lati la Madre e San Giovanni Battista.
Dalla guida turistica di Terlizzi edita nel 1998
Progetto redazionale e testi: Angelo D’ambrosio
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