Giovani e Festa Maggiore: binomio armonico o antitetico?

Abbiamo intervistato in merito un campione di 16 ragazzi di Terlizzi.

di Nicolò Marino Ceci


 

Ogni anno il Comitato Feste Patronali di turno si sforza di rendere sempre più appetibile e interessante la Festa – più di quanto ovviamente già non lo sia – per cercare di trattenere a Terlizzi e iniziare a quest’evento particolare e suggestivo, come la tradizione ad esso legata, il pubblico più giovane possibile. Potremmo anzi dire che il bilancio – positivo o negativo che sia – della Festa ogni anno si misura e risulta essere sempre più in un rapporto di diretta proporzionalità con quanto la Festa stessa sia riuscita a guadagnarsi sul campo l’interesse e l’attenzione del “pubblico giovane” locale.

Ma cosa pensano davvero i giovani di Terlizzi della Festa Maggiore? E’ la domanda che ci siamo posti e che abbiamo posto ad un campione di alcuni giovani terlizzesi in merito alla ‘Festa delle feste’, chiedendo loro in particolare:

Cosa è per te la Festa Maggiore?
Cosa farai nei giorni della Festa: rimarrai a Terlizzi o sarai altrove?

Ecco le curiose risposte che ci hanno rilasciato.

Pasquale D’Aniello – 24 anni
«Credo di poter dire che la Festa Maggiore si ripeta in maniera sempre uguale ogni anno. Forse con gli stessi soldi che si spendono ogni anno si potrebbe far durare la Festa più a lungo e creando più situazioni di intrattenimento con più palchi: infatti con un budget standard di 50 mila euro si potrebbe fare una festa di 5 giorni con 15 palchi in tre punti della città, coprendo così diverse fasce di età e diverse porzioni di popolazione. Non è una mia idea ma è ciò che viene realizzato fuori Terlizzi. Abbiamo la fortuna di avere la Festa Patronale più bella ma noi riusciamo a renderla sufficientemente e degnamente accattivante e interessante.
Durante i giorni della Festa non sarò a Terlizzi perché lavoro».

Ornella Giangregorio- 27 anni.
«La Festa mi comunica un senso di appartenenza a questa città e mi emoziona molto in quanto mi ricorda l’infanzia: mi commuovono le luminarie e mi crea suggestione la figura dei timonieri. Più in generale mi appassiona l’impianto tradizionale della Festa.
Nei giorni della Festa rimarrò qui a Terlizzi per seguirla in quanto mi piace molto».

Michelangelo Del Vecchio – 26 anni.
«Mi piace la Festa e questo sarà il primo anno che non la vedrò – in quanto partirò – dopo 10 anni: non la evito come fanno alcuni e penso che questa nostra sia una bella tradizione da tramandare. Non mi piace però quando viene un cantante o un musicista di spicco da fuori e ci sono restrizioni dovute al costo del biglietto, per due motivi: sia perché la Festa Maggiore è la festa di Terlizzi e dei terlizzesi, sia perché la cittadinanza dà già offerte al Comitato e quindi non ha senso che debba pagare ancora. Le macellerie? Mi dispiace che quest’anno non arrostiranno all’aperto in quanto sono comunque parte integrante della Festa e della tradizione».

Nico Marziale – 24 anni.
«Non essendo il nostro un paese in cui ci sono tanti eventi degni di nota, la Festa diventa di diritto l’evento più importante dell’anno: è molto bello vivere questa settimana colorata perché la città vive per tre giorni e tre notti tra bancarelle e gente che passeggia. Terlizzi non è mai così viva e c’è tanta allegria in giro. Quest’anno non sarò a Terlizzi perché sarò in vacanza e mi dispiace molto. Gli ultimi anni sono sempre stato qui perché la Festa mi emoziona sempre: non la voglio certo evitare».

Valentina Cataldi – 29 anni.
«La Festa mi è sempre piaciuta e mi ricorda quando ero più piccola. Amo molto la tradizione che c’è dietro e mi piace il Carro trionfale che è fantastico. Credo che la Festa sia soprattutto un evento che unisce e riunisce in quanto per pochi giorni Terlizzi si riempie di persone che sono normalmente fuori e che vengono qui a posta per ammirare la Festa. Mi colpisce particolarmente l’attaccamento alla tradizione e la devozione che è molto viva negli anziani. La Festa non andrebbe cambiata ma preservata così come è nella sua storicità. Mi sento affezionata e se dovessi andare via da Terlizzi mi mancherebbe molto.
Nei giorni della Festa parto perché l’avevo già deciso da tempo e mi dispiace molto. Trovo però stupido e superficiale ‘scappare’ dalla festa».

Enzo Gargano – 26 anni.
«Credo che la Festa Maggiore sia l’unico momento in cui tutti i terlizzesi – amici e parenti – si rincontrano per le strade gremite della città. E’ una di quelle poche Feste di paese che conosco molto bella e ci sono amici miei che tornano appositamente a Terlizzi in questo periodo per godere la Festa e vedere lo spostamento del Carro. Se il lavoro me lo permette rimarrei volentieri qui altrimenti mi dispiacerebbe mancare a quest’appuntamento. Mi dispiace infine che alcuni coetanei di proposito decidano di spostarsi in altri paesi i giorni della Festa perché magari non ne sentono lo spirito o non amano la confusione».

Concetta Marella – 19 anni.
«E’ un evento importante per la tradizione legata alla Madonna di Sovereto e per il Carro che spiega simbolicamente il significato più profondo della Festa: i buoi, la lotta per la sacra icona, l’incornata, l’accecamento. C’è un’atmosfera di Festa, di gioia, di gente e di turisti che vengono a posta a Terlizzi. Sarò qui i giorni della Festa e mi dispiacerebbe perderla».

Nicoletta Martino – 19 anni.
«È un evento bello, anche se viene riproposto sempre allo stesso modo. Mi piace l’aspetto religioso ma non l’evento musicale di spicco che molto spesso lascia a desiderare; sceglierei infatti cantanti più di richiamo ma soprattutto più giovani, se l’obiettivo è cercare di attrarre anche un pubblico più ‘giovane’. Sarò qui durante la Festa; l’andrò a vedere ma non mi aspetto nulla di diverso rispetto agli anni scorsi».

Giorgio Pantaleo – 31 anni.
«E’ la Festa tradizionale di Terlizzi ed è più in generale la storia del nostro paese. È un fattore unico che segna e caratterizza profondamente la nostra identità. Adoro il Carro nella sua maestosa bellezza. Purtroppo però, a causa del lavoro che faccio, non sono mai riuscito a vederla mentre quest’anno potrò goderla in tutti i suoi momenti.. non scappo di certo in ferie per evitarla!».

Giuseppe Tedeschi – 22 anni.
«Non sono molto attento a questi eventi di carattere religioso e tradizionalistico ma tendo spesso a rifugirli per trovare svago e respiro altrove per una duplicità di motivi: in primo luogo perché non sono un conservatore e in secondo luogo perché seppure si tratta di eventi che sono e rappresentano la Tradizione credo che dovrebbero aprirsi ad uno spirito di innovazione e cambiamento.
Non so ancora se sarò qui durante i giorni della Festa ma in ogni caso non credo la vedrò».

Marica P. – 16 anni.
«Trovo la Festa monotona in quanto è molto piatta sotto il punto di vista dell’intrattenimento. Mi piacerebbe vedere i negozi aperti e più e diversi momenti di intrattenimento localizzati in diversi punti della città. Rimarrò qui ma eccezion fatta per il Carro – che mi emoziona molto -, la Festa non mi interessa più di tanto».

Elia Amendolagine – 21 anni.
«E’ la festa in cui si fa devozione alla Madonna di Sovereto e la si festeggia. Penso però che sia molto commerciale e che il culto della Madonna sia purtroppo limitato solo alla Domenica; tutto il resto è business e per questo non mi attrae. Credo invece che si dovrebbe puntare più sul culto che sull’aspetto commerciale: la preferirei quindi più semplice e più incentrata sulla religione.
Sarò qui in questi giorni per motivi miei e la vedrò più per curiosità che per interesse».

Elena Paparella – 28 anni.
«È la Festa più importante del nostro paese ed è soprattutto molto bella; ho visto il carro anche sui telegiornali e mi piace perché è particolarmente suggestivo. Sarò a Terlizzi durante la Festa e sarò contenta di esserci. Ci sono alcuni miei parenti che verranno a posta per vederla. La carne arrostita? Fa parte della Festa e della tradizione ad essa legata ed è negativo che non ci sia quest’anno».

Stephanie Rutigliano – 20 anni.
«A me piace la Festa perché racconta la nostra Terlizzi. Mi piace tanto il carro e la sua costruzione: è una Festa fantastica e mi piace anche molto il Concerto Bandistico che si tiene ogni anno, che è un ricordo della mia infanzia. I miei parenti vengono a Terlizzi da fuori appositamente per vederla. Le uniche cose che non mi piacciono sono la confusione e l’aspetto commerciale dell’evento.
Durante la Festa non ci sarò – per motivi miei – però mi dispiacerebbe se dovessi trasferirmi in un altro paese e non potessi più vederla».

Giuseppe Volpe – 22 anni.
È l’evento che rappresenta maggiormente la nostra città. Il Carro Trionfale, il pellegrinaggio a Sovereto e più in generale l’aspetto folkloristico è molto bello e interessante come anche suggestivo è vedere tanta gente che si riversa nel nostro paesino dai paesi limitrofi. Il fatto stesso di avere parenti che fanno mille km per poterla vedere è significativo dell’importanza e della bellezza di questo incredibile evento. Non so se sarò a Terlizzi quest’anno, ma negli ultimi anni ho sempre seguito la Festa con entusiasmo.
Nicolò De Chirico – 23 anni.
Apprezzo la parte storica della festa: come è nata, il folklore, l’aspetto culturale e l’evento dal punto di vista turistico. Proprio a proposito di turismo credo che nonostante gli sforzi che vengono fatti ogni anno il risultato finale, cioè il modo in cui la Festa viene proposta, non è soddisfacente: potrebbe infatti attirare molta più gente da fuori per la sua unica e incredibile bellezza mentre di fatto questo non succede. Si potrebbero valorizzare i prodotti locali come fiori, ceramica e olio durante la Festa; aprire i portoni, addobbare di fiori il Carro Maggiore e far sfilare insieme ad esso altri colorati carri floreali. Amo i preparativi nei giorni precedenti la Festa; amo il paese che si mette in moto.
Spero di poter vedere la Festa quest’anno ma penso purtroppo di no a causa del mio lavoro; gli altri anni invece ci sono sempre stato e non ho perso il gusto e l’entusiasmo di seguire il Carro e vedere le curve dello Stradone e della Cattedrale.

Nicolò Marino Ceci

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