I Templari a Sovereto?

Cavalieri gerosolimitani o templari erano i custodi del santuario di Sovereto? E’ questa una vecchia controversa questione!  Questione acuita in questi ultimi decenni con la diffusione di tendenze irrazionalistiche che, alimentate dai mass-media, hanno dato il via al fenomeno della moda del templarismo.

A riguardo del santuario soveretano vengono presentate ‘esegesi’ storico-critiche a sostegno della tesi templarista.

Ma più che esegesi, si dovrebbe dire informazioni generiche e di riporto popolare o mediatico e pertanto carenti di un sostanziale  fondamento storico o scientifico. Nella scultura a rilievo de ‘L’albero della vita’, lastra di pietra sul pozzo del ritrovamento dell’icona  sacra è individuato il simbolico   Omphalos,  come “ombelico” o “centro del mondo, da dove è nato il cosmo e, di conseguenza, la creazione”…ma dappertutto, anche per la vanità  degli abitanti, ci sono omphalos…inevitabile: poiché la terra è sferica, o quasi, ad ogni punto della superficie può corrispondere il centro della terra! Potrebbe essere invece il biblico ‘albero della conoscenza del bene e del male’!  Altrove si parla del “mistero delle acque radioattive nel Santuario di Santa Maria di Sovereto”…ma quale prova chimico-fisica ha evidenziato la radioattività  di queste acque? E queste, se ci sono, sono naturali perchè il nostro è un territorio carsico: ogni grotta, o semplice erosione, può presentare umidità ed umori. Ancora “ Su una lastra di pietra..a sinistra davanti all’altare, è presente una Triplice Cinta” (tre quadrati di diverse misure ma concentrici): grafico di un percorso iniziatico per giungere alla Trinità di Dio  o gioco del ‘filetto’, denominato anche ‘tris’,  presente ancora oggi sul retro delle scacchiere e di cui già Ovidio nell’ ‘Ars Amatoria’ diceva:” La piccola scacchiera riceve  tre sassolini per parte e vincere consiste nell’allineare i propri su di essa” cioè a dire che può essere una incisione a pavimento per permettere ai monaci-cavalieri di giocare. Il grosso nodo da tener presente è che la cultura medievale fu tutta simbolica sia quella scritta che quella iconica e i simboli sono difficili da interpretare tanto che spesso si cade in un soggettivismo arbitrario  secondo la propria visione ideologica e filosofica. E ancora: “ Nella cappella a sinistra dell’altare maggiore, che funge da sacrestia, sono conservati affreschi con i simboli dei templari”.

Si presenta così l’antica querelle tra templaristi e gerosolimitani.

Schematizzando si deve chiarire che – a parere di alcuni esperti di strutture murarie – quella ‘cappella’ a sinistra dell’altare maggiore sia un aggiunta secentesca alla chiesetta originariamente medievale e quindi quelle pitture non potrebbero essere decorazioni simboliche dei Templari, giacchè quest’ordine fu sciolto nel 1312 per volontà di Clemente V di fronte alle confessioni dei frati dello stesso ordine, ma probabilmente estorte con le torture. In realtà il papa Clemente V fu debole protagonista storico , pedina in scacco e in esilio nella Francia di Filippo IV  il Bello, che lo aveva fatto eleggere. Costui per azzerare i debiti dello stato, contratti proprio con i Templari, e impossessarsi del loro immenso patrimonio  formulò una serie di accuse nei loro confronti. Già Dante in una terzina  (vv.91-93) del canto XX del Purgatorio per bocca di Ugo Capeto, fondatore della dinastia dei Capetingi, biasima il re francese, suo discendente,  definendolo ‘novo Pilato, che…senza decreto portar nel Tempio le cupide vele’. Sono  quest’ultime le smaniose avidità di ricchezze e quindi di potere del re sull’ordine del Tempio. Ma Dante non fu del tutto obiettivo: il suo giudizio era di parte perchè il suo esilio da Firenze era stato determinato dalla vittoria dei Neri militarmente guidati da Carlo d’Angiò, fratello di Filippo. Dagli storici la figura di Filippo il Bello è invece  giudicata quale fondatore della Francia come nazione e restauratore dell’autorità regia e del prestigio dello stato: ma per fare ciò dovette lottare ed eliminare, utilizzando però inganni e violenze,  gli oppositori interni tra cui i Templari.

Tra i diversi ordini religioso -cavallereschi, nati con le crociate in Terra Santa, volute inizialmente dal papa Urbano II al grido di “Deus lo volt”, quello dei Templari, o Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro, fu il  più potente. Ma il loro potere non fu tanto militare quanto economico-finanziario: si era trasformato nell’arco di due secoli, in una organizzazione ferrea e segreta. Oltre che possessore di un ingente patrimonio esteso in tutti gli stati cristiani, l’ordine fungeva da organismo bancario: eludendo la teoria del giusto interesse predicata da San Tommaso, investivano ingenti somme in attività commerciali con l’oriente e prestavano denaro o servizi di intermediazione bancaria ad usura a tutti i potenti del tempo, nello specifico gestivano le casse dello stato francese. Anticipavano così le mutazioni  delle strutture economiche dell’ Europa del tempo: da quelle feudali a quelle finanziario-protocapitalistiche. Dopo lo scioglimento dell’ordine e la condanna al rogo del gran maestro Jacques de Molay, i  beni patrimoniali fuori di Francia furono affidati ai Cavalieri di San Giovanni dell’Ospedale  in Gerusalemme detti Ospitalieri o Gerosolimitani, ora Cavalieri di Malta.

Il nostro maggior storico, don Gaetano Valente, ‘nomen omen’, ritiene che la ‘commenda’ di Sovereto sia stata sempre dei Gerosolimitani e che pertanto non ci siano stati  i Templari  in quanto nessun documento ritrovato li cita…ma i documenti rintracciati citanti i gestori della chiesa di Sovereto sono tutti posteriori a quel famoso 1312. Si sa inoltre che sui Templari si abbattè la ‘damnatio memoriae’, cioè la condanna di annullarne il ricordo nella storia come se non fossero mai esistiti. Quindi potrebbe essere stato possibile che anteriormente vi abbiano dimorato i Templari. D’altronde tutta la Puglia e specialmente il barese ne ha tracce diffuse, ma documentate: Foggia, Minervino, Barletta, Andria, Trani, Molfetta, Ruvo, Monopoli..ma anche Terlizzi: la vecchia chiesa di Santa Maria de Muro, poi andata perduta, fu luogo dei Templari come si evince da un documento del 1279 rogato a Giovinazzo.

Il dubbio e le perplessità permangono tanto che lo stesso sito turistico della Regione Puglia non dà certezza a riguardo.

Fin qui la storia ..poi  sono cominciate le leggende.

Negli ultimi decenni c’è stata un’ondata di neotemplarismo! L’onda – a dire il vero – è iniziata dalla fine del ‘700 con la diffusione di una cultura, o meglio subcultura, a carattere esoterico  ed occultistico in concomitanza con l’irrazionalismo mistico e medievalizzante del Romanticismo. Le accuse formulate contro i Templari sono state fonti di questo revival leggendario : sodomia, sincretismo religioso con l’islamismo, idolatria, possesso del Santo Graal e quindi conoscenze magico-chimiche per fondere oro, pratiche occultistiche e misteriosofiche…ed altro ancora che possa entusiasmare i semplici  e accendere le menti facilmente mistiche. Gli ultimi decenni fautori e complici ne  sono stati autori e registi americani, espertissimi nella ‘spazzatura mediatica’ : da Don Brown con il suo tutto falso ‘Codice da Vinci’ (2003) alla saga di Steven Spielberg cui hanno fatto seguito prodotti industriali di basso livello ma di grosso consumo. Anche nel campo  turistico sono sorti luoghi che si ascrivono connotazioni esoteriche per presenze vere o discutibili degli antichi Templari. Nella società contemporanea la realtà della storia è sistematicamente prevaricata dagli interessi commerciali che mitizzano persone e luoghi!

                                                                               Luigi Dello Russo

SOVERETO 3D

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8 commenti su “I Templari a Sovereto?”

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