Il Maestro Volpe si racconta

Radici terlizzesi e composizioni floreali nella sua ultima mostra inaugurata ieri.

Un autoritratto. Due occhi blu come le onde del mare all’alba, un ‘beccuccio’ bianco, un baffetto, una coppola in testa e una tavolozza piena di colori in una mano. Uno sguardo che trasuda entusiasmo, freschezza e fanciullesca voglia di scoprire e sperimentare ancora. Mani rugose scavate da nottate trascorse a dipingere, attendendo l’alba, quel particolare taglio di luce, lo sbocciare di un Iris, aspettando quell’ispirazione che ha reso il suo stile unico.
Sono tante diverse tonalità tutte diverse ma armoniosamente combinate – quasi come fossero tante tessere di un mosaico – del Maestro Antonio Volpe, classe 1924, che nella serata di ieri ha inaugurato la sua nuova mostra “l’autoritratto del maestro e altro” presso la Saletta delle esposizioni Corso Vittorio Emanuele n°3/5. Anche quest’anno come ogni estate il pittore terlizzese Volpe delizia la cittadinanza con una mostra che inaugura sempre 8 giorni prima della Festa.
‘Autoritratto’ sta per biografia raccontata delle sue tante opere, mentre ‘altro’ sta per oltre: quindi “autoritratto del maestro e oltre”.
Proprio così: in 17 quadri – tutti olio su tela, per un genere artistico che si può inquadrare nel classicismo con sfumature impressioniste e dei macchiaioli. – un viaggio che il pittore Volpe fa raccontando situazioni, usanze e abitudini di un tempo, aromatizzate con ricche e colorate composizioni floreali.
Paesaggi, fiori, frutta, nature morte, composizioni, sono le declinazioni espressive di questa mostra tutta da vedere ma soprattutto tutta da scoprire.
Quando Volpe ci descrive le singole opere da pittore si trasforma quasi in anziano nonno che racconta ai nipotini la vita di un tempo, le abitudini di tanti anni fa, le nostre radici, fatte di terra, sudore, lavoro e povertà.
I paesaggi raffigurati sono paesaggi locali campestri, con pozzi artigianali che si usavano tra fine ‘800 e inizio ‘900 e che sono oggi ormai in disuso. Tali pozzi in particolare pare siano caratteristici della zona verso Giovinazzo. Non solo; in un altro quadro sono dipinte delle tende su una spiaggia allo sbocciare dell’alba. Il Maestro ci spiega che quelle tende erano dei terlizzesi che d’estate andavano a villeggiare sulle spiagge di Molfetta, accampandosi per settimane e godendosi così l’estate dopo lunghi mesi di lavoro. “Anche io andavo in vacanza a Molfetta con la mia famiglia e siccome la notte non riuscivo a dormire per il rumore delle onde sulla battigia, attendevo con ansia l’alba per godere lo spettacolo e imprimerlo sulla tela” – ha quindi affermato Volpe. “Eravamo negli anni ’30 – ’40, quando c’era povertà e non si avevano i mezzi per poter villeggiare in mete lontane. Erano tempi in cui i soldi erano piccoli”.
Le composizioni floreali comunicano immediatamente relax con sapienti mix di fiori e frutta;”amo molto i colori e la policromia che solo i fiori hanno” – ha così commentato.
Una rassegna che profuma subito di autobiografia, essendo l’autoritratto del maestro il fulcro indiscusso di una serie di opere ciascuna delle quali nasce da pennellate autobiografiche che grondano di ricordi, sospiri, ansie, rimpianti.
“Dipingo da 70 anni e questa mostra vuole essere un grande incoraggiamento per i giovani artisti affinché possano fare ancora meglio”.
La mostra l’autoritratto del maestro e altro” sarà visitabile fino al 31 agosto 2008.

Nicolò Marino Ceci

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