Il santuario di Sovereto

Debitamente sfrondato dei suoi contorni leggendari, il tradizionale racconto popolare rivela, senza dubbio, un suo fondo storico riferibile al fatto certo della invenzione della icona in una grotticella del fitto bosco del Sovero, ancora oggi additata alla pietà dei fedeli e inglobata nell’attuale chiesa-santuario di Sovereto. Fuori da quell’evento straordinario, ma non per questo necessariamente miracolistico, ascrivibile in un’epoca di molto anteriore alle prime testimonianze documentarie, non è pensabile in quel luogo una simile fioritura di insediamenti di natura squisitamente religio sa, a cominciare appunto da una documentata presenza di una “ecclesìa Sancte Marie de Suberito” (nella ter minologia testuale riportata nel docu mento) , già nella seconda metà del XII secolo. Riallacciando questa presenza al nocciolo storico del racconto, si può ragionevolmente presu­mere che sulla grotticella sia sorta in un primo tempo una piccola cap pella, che sarebbe stata poi sostitui ta da quella ecclesia. A questa, co munque, si riferisce certamente una carta terlizzese del marzo 1175.

 

Sarà stato certamente quel carisma di sacralità, con tutto il suo fascinoso carico di prodigio e di mi stero, che circondava il luogo del ri trovamento della sacra icona, a fare convogliare a Sovereto lasciti e do nazioni, quali necessarie risorse per innalzarvi in breve tempo la chiesa romanica, della cui struttura origi naria resta un’unica e residua testi monianza Visiva: una Stupenda e non visibile, purtroppo, dall’esterno, perché rimasta inglobata, nel corso di particolari vicende storiche, in una porzione di giardino di proprietà priva ta. E nemmeno si può notare dall’interno il rispettivo catino absidale, in quanto occluso da un dossale barocco proveniente da Ciurcitano. La sua costruzione andrebbe individuata nei primi decenni del secolo XII, quando era già al suo culmine la migliore espressione del Romanico in Puglia, pro prio per spiegarci alcuni elementi decorativi dell’abside, come gli archetti pensili, i fregi terminali degli stessi, tutti di diversa fattura e alternati da mezze colonne, che scendono fino alla base, le pregevoli decorazioni a bas so rilievo, che ornano la cornice centinaia della monofora, e lo stesso fregio centrale a spina di pesce, un elemento architettonico molto ricorrente nel romanico pugliese di quel tempo, conferendo all’abside soveretana una maggiore agilità ed eleganza rispetto a quella di Cesano, anteriore di un se colo e dai chiari stilemi architettonici preromanici.

 

Di quello stesso stile e della stessa semplicità ed eleganza di forme e decorazioni doveva essere pure la facciata della chiesa originale, con tutta probabilità con la sua volta a capriate, costituendo nel suo insieme un pic colo gioiello tratto dagli schemi classici del puro Romanico pugliese. Nel corso del tempo rimase integro il solo catino absidale, mentre la chiesa fu sottoposta a continui rimaneggiamenti.

 

 

 

 ** NELLA FOTO Santuario di Sovereto. L’abside romanica e la graziosa abside finemente decorata, monofora con fregio lapideo a spina di pesce.  

 

 

FONTE 

 

Dal libro:    SOVERETO Tra identità e occultismo LA “FESTA MAGGIORE” DI TERLIZZI (tradizioni popolari)

 

                  AUTORE:    mons. GAETANO VALENTE

 

 

L’edizione del presente volume è stata realizzata su committenza e per conto del COMITATO FESTE PATRONALI 2008 – Terlizzi

 

Curatore editoriale: Maria Teresa De Scisciolo

 

Patrocinio: Società di Storia Patria per la Puglia – Ba 

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

 

Foto a cura di:

 

Sabino Vendola

 

Onofrio Tangari

 

Paolo Mastella

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FOTO 1   Sovereto – Via del Santuario

 

FOTO 2 Portale e atrio del Santuario

 

FOTO 3 Scultura votiva posta sul portale (1878)

 

FOTO 4 Veduta posteriore della chiesa

 

FOTO 5  Esterno dell’abside romanica della navata centrale

 

FOTO 6 Interno della chiesa: altare maggiore

 

FOTO 7 Icona della Vergine Maria di Sovereto

 

FOTO 8 Organo

 

FOTO 9 Lastra tombale inserita nel pavimento

 

FOTO 10   L’albero della vita e foro della grotta

 

FOTO 11 Resti degli affreschi dell’abside: un angelo

 

FOTO 12 Resti degli affreschi dell’abside: volto di Cristo

 

FOTO 13 Resti degli affreschi della sacrestia: decorazione simbolica

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